Reti neurali artificiali nella sicurezza della rete
Reti neurali artificiali: l’intelligenza artificiale, sempre più utilizzata per prevedere, identificare ed eliminare minacce informatiche, sta per rivoluzionare la CyberSecurity?
Dal punto di vista dell’utilizzo sul campo, l’introduzione di strumenti di Machine Learning ha permesso oggi di gestire problematiche che richiedono analisi estremamente lunghe e complesse. L’aspettativa per i vantaggi che l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale potrà portare alla CyberSecurity è attualmente molto alta perchè le nuove risorse di aiuto potrebbero derivare direttamente dall’AI. Attualmente l’Ai viene utilizzata per prevedere le minacce, identificare le vulnerabiltà e arrestare i Cyber Attacchi più velocemente.
La velocità nel 2020 è diventata infatti indispensabile e per un essere umano analizzare grandi volumi di dati è pressochè impossibile, questo è il caso di un gran numero di data log relativi agli attacchi informatici.
In che modo quindi l’Intelligenza Artificiale potrebbe rivoluzionare la sicurezza informatica del futuro?
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Agenda Digitale spiega quali sono i progressi fatti nel campo analizzando un recente rapporto di Forrester Research: tra questi la biometria e l’elelaborazione del linguaggio neurale. Se la biometria può contribuire a ridurre i tassi di frode e migliorare il livello di sicurezza contro gli attacchi cche utilizzano credenziali rubate, la tecnologia legata all’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) è in grado di leggere e comprendere i testi scritti dall’uomo. IBM Watson per la Cybersecurity, ad esempio, comprende il testo scritto e quindi può essere utilizzato ai fini di un’analisi aggiuntiva.
Non solo la Forrester si è cimentata in questa ricerca, se ne è parlato anche alla tavola rotonda durante evento Hot Topics on Networking and Cybersecurity organizzato da NetEvents in Portogallo: ossia quali possano essere gli effettivi utilizzi dell’intelligenza artificiale per potenziare le capacità predittive dei sistemi e quindi difendere dagli attacchi in modo ottimale. Roark Pollock, SVP Marketing di Ziften Technologies (soluzioni cloud di protezione degli endpoint) ha affermato che oggi non si possa ancora concretamente parlare di vera e propria AI applicata alla cybersecurity, ma al contempo NLP e machine learning hanno compiuto importanti progressi.
E’ comunque un dato di fatto che lo sviluppo e l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale sta progredendo ovunque e naturalmente il settore della sicurezza delle informazioni e quello della Cyber Security sono inclusi. Le tecnologie di ML e AI sono state studiate per la loro applicazione nell’ambito della Cyber Security in TIM, al tempo della costruzione della piattaforma di Big Data di Security.
Le reti neurali artificiali oggi svologono un ruolo sempre più importante nella gestione della rete: tecnologia che resa più flessibile e sciura potrebbe sempre più migliorare il rilevamento di falsi allarmi. Allo stato di fatto la quantità di ricerca condotta sull’applicazione di reti neurali per rilevare le intrusioni sono limitate, anche se diversi studi hanno rilevato che l’utilizzo di reti neurali artificiali può identificare un attacco in situazioni ove le regole non sono note e con maggior coerenza. Le sfide future sono l’affidabilità e la precisione nell’identificazione delle intrusioni in rete non sicure.
Le reti neurali di Google Brain
Le reti neurali di Google Brain hanno imparato da sole a nascondere i segreti, cifrandoli: il team di ricerca di Google, noto come Google Brain, ha dimostrato che una rete neurale artificiale può apprendere autonomamente a nascondere il contenuto dei propri messaggi durante le sue interazioni comportamentali. Basato sulla comunicazione di tre diverse reti neurali, soprannominate Alice, Bob ed Eve, appositamente istruite a comunicare fra di loro, il progetto ha dato risultati strabilianti.
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