Protezione Dati Sensibili e sanitari a rischio: i nuovi cyber attacchi
Protezione dati sensibili: nuovi cyber attacchi mettono a rischio non solo le pubbliche amministrazioni, le infrastrutture e le banche ma anche le strutture sanitarie. Gli attacchi riescono a bypassare i controlli di sicurezza dei firewall, così da avere facile accesso ai dati sensibili archiviati sui server Web.
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Un importante contributo per comprendere la situazione sanitaria in materia di sicurezza informatica lo ha dato il rapporto Clusit 2019: il settore sanitario è, ogni giorno, sempre più bersagliato a livello globale.
Capire quanto possa costare alla sanità una scarsa sicurezza informatica è importante, ma quel che preoccupa è che sembra che il problema sia sottovalutato. Secondo le ricerche Netics almeno il 20% delle struttue sul territorio non ha le capacità di rispondere agli attacchi informatici nel breve tempo: il che significa in almeno 4 ore.
Una carenza che nel breve e nel lungo termine rappresenta un serio problema. Nectis afferma che a livello direzionale ASL e ospedali dedicano solo il 4,3% del budget totale alla cyber sicurezza: alle scarse risorse si aggiunge una scarsa formazione e informazione in materia.
Tanto per farci un’idea l’attacco Wannacry, secondo le stime che circolano, colpendo 150 nazioni avrebbe prodotto danni per circa 4 miliardi di euro.
Leggi su IlSole24Ore.com – Non solo coronavirus, ai cyber criminali piacciono parecchio i dati sanitari
Attacchi informatici ai dati sensibili: allarme nel settore sanitario
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Secondo il Corriere, sno ad oggi, si contano 17 strutture violate a livello informatico: la maggior parte prese di mira per realizzare estorsioni di denaro.
Sempre dal rapporto Clusit 2019 emergono dati preoccupanti: i data breach riguardano i dati sensibili dei pazienti, comprese le loro cartelle cliniche. «La sanità è uno dei settori nei quali gli attacchi sono cresciuti molto di più rispetto all’anno precedente – spiegano Andrea Zapparoli Manzoni, che fa parte del Consiglio direttivo Clusit e Sofia Scozzari, del Comitato scientifico – perché i “cattivi” colpiscono dove è più facile avere successo. Questo è il segnale eclatante che il settore deve mettere in campo strategie di risposta adeguate e lo deve fare in fretta».
Leggi tutto su Corriere.it – Attacchi informatici: anche negli ospedali e nelle Asl è allarme
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