Skip to main content

Blog sulla sicurezza informatica e l’informazione dei sistemi

Andrea Biraghi, Cyber Security manager e direttore della divisione Security and information Systems, lavora da anni per il mantenimento della sicurezza dei sistemi informativi. In una società sempre più digitalizzata ed interconnessa è divenuto ormai indispensabile prendere atto delle minacce esistenti nella rete Internet: solo un costante impegno ed aggiornamento rendono possibile affrontare e combattere i Cyber criminali e riprendersi in fretta dalla loro violazioni. La posta in gioco è alta e la sicurezza dei servizi web è fortemente legata al nostro sviluppo economico: basti pensare al rapido aumento delle connessioni, degli utenti, l’aumento del valore di numerose transazioni effettuate attraverso le reti, la crescita delle imprese legate al commercio elettronico.

Tag: cyber spazio

Sicurezza informatica 2020: da cosa ci dovremo difendere

Sicurezza informatica 2020: il rapporto Clusit 2020 ci avvisa che i nuovi attaccanti non sono più “hackers” ma:

“decine e decine di gruppi criminali organizzati transnazionali che fatturano miliardi, multinazionali fuori controllo dotate di mezzi illimitati, stati nazionali con i relativi apparati militari e di intelligence, i loro fornitori e contractors, gruppi state-sponsored civili e/o paramilitari ed unità di mercenari impegnati in una lotta senza esclusione di colpi”.

Rapporto Clusit 2020

Questa lotta, senza esclusione di colpi hanno mire e bersagli precisi: “le reti, i server, i client, i device mobili, gli oggetti IoT, le piattaforme social e di instant messaging”. I cyber attacchi alle infrastrutture critiche non accennano a cambiare rotta e la possibile interruzione dei loro servizi è diventato oggetto di priorità.

Il territorio sconosciuto del Cyber spazio

Il cyber spazio ha assunto un ruolo primario nei nuovi scenari geopolitici internazionali: non ultima la dichiarazione del primo ministro australiano sull’attacco informatico alle infrastrutture critiche che sta colpendo l’Australia da mesi e che sta preoccupando gli analisti di sicurezza a livello mondiale.

Al riguardo le ultime notizie e il rapporto dell’ACSC australiano confermano l’uso di malware cinese negli attacchi recenti dichiarati dal primo ministro Scott Morrison e che hanno preso di mira governo, servizi pubblici e imprese. Su SecurityAffairs.co si legge che il malware utilizzato è stato associato a gruppi APT cinesi, come OceanLotus.

A rischio però sono anche le infrastrutture sanitarie: il rapporto Clusit 2020 afferma infatti che bisogna oggi dotarle della tecnlogia necessaria per difenderle dai pericoli.

Sicurezza informatica 2020: il rischio cyber dell’assistenza sanitaria

Il settore sanitario è, ogni giorno, sempre più bersagliato a livello globale: secondo le ricerche Netics almeno il 20% delle struttue sul territorio non ha le capacità di rispondere agli attacchi informatici nel breve tempo: il che significa in almeno 4 ore.Capire quanto possa costare alla sanità una scarsa sicurezza informatica è importante, ma quel che preoccupa è che sembra che il problema sia sottovalutato.

Il rapporto Clusit 2020 fa luce su questa situazione: mantenere un inventario ed eseguire audit regolari è assolutamente obbligatorio nel mondo connesso di oggi. Inoltre andrebbero implementati i controlli di sicurezza per monitorare chi ha accesso ai dati delle informazioni dei pazienti.

È anche importante gestire e monitorare i privilegi degli utenti finali, eseguire controlli in background sulle attività online di un dipendente prima di garantirne gli accessi e usare meccanismi di segregazione della rete per un miglior controllo e sicurezza.

Rapporto Clusit sulla Sicurezza Informatica 2019

Una guerra economica asimmetica: la hybrid warfare

Geopolitica, Cyberspazio, Netwar e Cyberwar sono le stesse parole che raccontano della guerra cibernetica – una hybrid warfare – del nostro secolo. Oggi, tutto ciò che accade nel mondo reale si riflette nel Cyberspazio: per chi pianifica la sicurezza nazionale questo significa spionaggio, ricognizione, propaganda, bersagli e quindi guerra. Conoscere la geopolitica del Cyber Spazio e usare metodologie di intelligence possono contribuire a fronteggiare gli attacchi è oggi quanto mai importante.

Un incremento dell’attività di minaccia cyber è stata attestata dall’aumento del numero di alert diramati alle infrastrutture critiche nazionali che nel 2019, rispetto al 2018, ha visto un aumento di oltre il 30%, sino a raggiungere 82484 alert.

Attacchi informatici contro infrastrutture critiche, APT (qui intesa come minaccia/fenome- no e non come agente), CNO, PSYOP, information warfare, supply chain attacks (sia nella forma seeding, sia in quella interdiction), costituiscono le manifestazioni superficiali di un confronto talvolta sotterraneo. La guerra economica asimmetrica è spesso parte di una più ampia campagna di guerra ibrida, combattuta simultaneamente e con una vasta gamma di strumenti, a volte molto diversi tra loro.

Clusit 2020

Cyber tecnologie e digitalizzazione: in Italia serve innovazione

Cyber tecnologie e digitalizzazione: il mondo si trova ad una svolta e proprio durante l’emergeza Covid-19 ci si sta rendendo conto del ruolo che la tecnologia digitale sta avendo in questo momento.

L’emergenza sanitaria, inoltre, ha spinto gran parte dell’Italia ad una digitalizzazone forzata, laddove non vi era nè esperienza nè preparazione: ciò rappresenta una grande opportunità ma anche una grande sfida per il nostro Paese.

L’Italia ha bisogno di aumentare la sua preparazione a livello di sicurezza informatica: molte aziende oggi infatti sono esposte al rischio di vulnerabilità. I criminali informatici sono sempre in agguato, pronti a capitalizzare tutto ciò che può rappresentare un loro beneficio: sono pronti persino ad usare la crisi sanitaria globale come un’opportunità per colpire organizzazioni e individui vulnerabili.

Secondo Agenda Digitale, in questo momento aziende, start up ma anche i singoli cittadini rivestono un ruolo centrale per portare ancora più valore al Paese attraverso le nuove tecnologie da applicare: si parla – e solo per citarne alcune – di intelligenza artificiale, droni, robot, reti di nuova generazione, analisi video real-time o tecnologia IoT.

Il digitale quindi per il nostro Paese rappresenta anche una ripartenza per stare la passo con l’innovazione a livello interazionale e qui vengono elencati smart working, applicazioni di eGovernment, telemedicina ed eLearning, eCommerce, remote banking, digitalizzazione della supply chain e della logistica, ma la lista sarebbe ancora lunga.

Cyber tecnologie e digitalizzazione in Italia: quali sono le sfide

Sicuramente in Italia le sfide alla digitalizzazione non riguardano solo preparazione tecnica e problemi tecnici e di banda: si parla di cambiamento che non riguarda solo l’innovazione tecnologica ma anche e soprattutto l’ambito culturale. La tecnologia da sola potrebbe non bastare: bisogna pensare a riprogettare anche le stesse città.

“La smart city non è dunque restare tutti a casa con la fibra e nemmeno avere la SIM con i Giga” afferma Agenda Digitale. Dalla crisi determinata dalla pandemia di Covid-19 si potrà uscire solo con la ri-progettazione dello spazio/tempo in cui viviamo e non cercando di aggiungere/appiccicare strumenti digitali a modelli territoriali e sociali del passato, rigidi ed inefficaci nel gestire la complessità.

Leggi l’articoolo su AgendaDigitale.eu – Telelavoro e teledidattica? Non basta la tecnologia: riprogettiamo le città