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Blog sulla sicurezza informatica e l’informazione dei sistemi

Andrea Biraghi, Cyber Security manager e direttore della divisione Security and information Systems, lavora da anni per il mantenimento della sicurezza dei sistemi informativi. In una società sempre più digitalizzata ed interconnessa è divenuto ormai indispensabile prendere atto delle minacce esistenti nella rete Internet: solo un costante impegno ed aggiornamento rendono possibile affrontare e combattere i Cyber criminali e riprendersi in fretta dalla loro violazioni. La posta in gioco è alta e la sicurezza dei servizi web è fortemente legata al nostro sviluppo economico: basti pensare al rapido aumento delle connessioni, degli utenti, l’aumento del valore di numerose transazioni effettuate attraverso le reti, la crescita delle imprese legate al commercio elettronico.

Month: April 2021

Leonardo cyber security e la sicurezza dello spazio | Andrea Biraghi

I nuovi obbietivi di Leonardo SPA hanno lo scopo di potenziare 3 principali aree strategiche per il futuro sviluppo delle applicazioni di sicurezza in ambito spaziale, leggi anche Andrea Biraghi La sicurezza nello spazio: la nuova frontiera per la Cyber Security.

Le economie dei governi di tutto il mondo fanno sempre più affidamento su infrastrutture dipendenti dallo spazio; si è quindi aperta una nuova frontiera per la sicurezza informatica. Anche l’Italia è chiamata a giocare un ruolo strategico, sia a livello eruopeo sia internazionale e Leonardo SPA – che opera nel contesto della sicurezza nazionale e della difesa – gioca un ruolo fondamentale in questo.  Nel contesto spaziale infatti evolvono minacce e rischi: con i satelliti che supportano le comunicazioni globali – per non parlare di una serie di funzioni economiche, governative e militari quotidiane – non dovrebbe sorprendere che si tratti anche un potenziale obiettivo per i criminali informatici.

sicurezza spaziale leonardo andrea brigahi

Leonardo: le tre aree strategiche per la sicurezza spaziale – Looking for space Security, Andrea Biraghi.

Quali sono le tre aree strategiche che Leonardo implementerà per la sicurezza spaziale? Per il prossimo triennio – come si legge in un articolo di CorriereComunicazioni è previsto l’investimento di un milione di euro annui e l’impiego di circa 30 ricercatori, in base all’accordo fra Leonardo e l’Istituto Italiano di Tecnologia. Le aree su cui si focalizzeranno gli sforzi, le ricerche e le applicazioni sono: il calcolo ad alte prestazioni, l’intelligenza artificiale e la robotica.

La crescente minaccia cyber sta così convergendo con la dimensione spaziale.

La continua proliferazione dell’esplorazione spaziale non farà che aumentare la portata del nostro ambiente connesso. Dato l’elevato valore dei dati memorizzati sui satelliti e altri sistemi spaziali, sono bersagli potenzialmente interessanti per chiunque voglia sfruttare questa situazione per realizzare un profitto illegale. 

Andrea Biraghi

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L’UE ammette il riconoscimento facciale: mentre il Garante boccia il sistema in uso alle forze dell’ordine

Mentre l’UE ammette l’utilizzo del sistema di riconoscimento facciale tramite intelligenza artificiale, per la lotta al terrorismo e la sicurezza pubblica, il Garante boccia il sistema di riconoscimento in tempo reale utlizzato dalle forze dell’ordine. Tuttavia, anche nel regolamento europeo sono previste importanti eccezioni e limitazioni.

Bruxelles fissa i paletti per l’uso dell’intelligenza artificiale in Europa: i sistemi ad alto rischio per la sorveglianza di massa saranno vietati, con alcune eccezioni ammesse per la controversa tecnologia del riconoscimento facciale in caso di necessità per la lotta contro il terrorismo e la tutela della sicurezza pubblica. Sono i punti cardine della nuova proposta di legge, la prima sull’AI, che la Commissione Ue svelerà il 21 aprile.

Ansa – Ue vieta AI ad alto rischio, deroghe a riconoscimento volti

Secondo la bozza del documento che verrà presentato dalla Commssione Europea in data 21 aprile 2021 le aziende che non si conformeranno alle norme Ue potrebbero ricevere multe fino a 20 milioni di euro o al 4% del loro fatturato.

Questa tecnologia va comuqnue utilizzata pensando prima di tutto alle conseguenze e non mettendo a rischio le persone.

Giuseppe Busia, segretario generale del Garante, aveva chiarito che in materia di privacy, le garanzie per i cittadini sono essenziali: la sperimentazione può andare avanti ma vanno create delle regole perchè ne va della libertà di tutti.

Andrea Biraghi – Riconoscimento facciale e privacy: quali i progressi?

UE Riconoscimento facciale: le nuove regole

La nuova bozza prevede il divieto di sistemi di sorveglianza che possono essere utilizzate per manipolare il comportamento, le opinioni o le decisioni dei cittadini. Ci sarebbe infatti l’espresso divieto di utilizzare le tecnologie di IA per creare ed alimentare un sistema di valutazione del credito sociale.

…saranno sottoposte a ulteriori controlli tutte le applicazioni per valutare un punteggio sociale, la solvibilità creditizia dei cittadini,  determinare l’accesso all’istruzione. Saranno banditi, inoltre, i sistemi di reclutamento e di valutazione delle richieste di asilo e visti ma restano escluse dal regolamento tutte le applicazioni militari.  

RaiNews

Mentre l’Europa scende in campo per regolamentare l’utilizzo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale soprattutto in campo biometrico, il Garante boccia l’utilizzo del sistema Sari Real Time da parte del ministero dell’Interno.

“Il sistema, oltre ad essere privo di una base giuridica che legittimi il trattamento automatizzato dei dati biometrici per il riconoscimento facciale a fini di sicurezza – spiega il Garante in una nota – realizzerebbe per come è progettato una forma di sorveglianza indiscriminata/di massa”.

Leggi anche: Intelligenza artificiale e identità digitale: la capacità di dimostrare davvero chi siamo

Malware Mobile: il report Check Point 2021 sulle minacce alla sicurezza

Il Mobile Security Report 2021 di Check Point rileva che quasi tutte le organizzazioni a livello globale hanno subito un attacco malware mobile nel 2021. Il report scopre anche le ultime minacce per i dispositivi mobili: dalle app dannose agli attacchi ransomware.

Nell’ultimo anno, i ricercatori di minacce mobili Check Point hanno analizzato i dati di 850 aziende in tutto il mondo. Hanno così determinato che ogni azienda è stata attaccata almeno una volta. Le minacce per gli utenti mobili sono una miriade e potenti e il report esamina le ultime minacce emergenti rivolte ai dispositivi mobili aziendali. Viene inoltre fornita una panoramica completa delle principali tendenze nel malware mobile, nelle vulnerabilità dei dispositivi e negli attacchi informatici nazionali.

In una sintesi il 97% delle organizzazioni nel 2020 ha affrontato minacce mobili che hanno utilizzato più vettori di attacco, il 46% delle organizzazioni ha avuto almeno un dipendente che scarica un’applicazione mobile dannosa e almeno il 40% dei dispositivi mobili del mondo è vulnerabile agli attacchi informatici

Check Point Software’s Mobile Security Report 2021 Shows Almost Every Organization Globally Experienced a Mobile Malware Attack during the Past Year

Gli attacchi mobile e la pandemia Covid

Il passaggio al lavoro remoto di massa durante la pandemia di COVID-19 ha visto la superficie di attacco mobile espandersi. Il risultato lo abbiamo visto nella precendete sintesi, dove il 97% delle organizzazioni deve affrontare minacce mobili da diversi vettori di attacco.

Gli attori delle minacce hanno diffuso malware mobile, tra cui Trojan di accesso remoto mobile (MRAT), trojan bancari e diaatori premium. Spesso il malware è nascosto nelle app che affermano di offrire informazioni correlate al COVID-19. Non solo, entro il 2024 si prevede che il 60% dei lavoratori aumenteranno drstaicamente il numero di mobile e la sciurezza quindi deve essere una priorità per tutte le aziende e le organizzazioni.

[…]ci sono minacce più complesse all’orizzonte. I criminali informatici stanno continuando a evolversi e adattare le loro tecniche per sfruttare la nostra crescente dipendenza dai cellulari. Le aziende devono adottare soluzioni di sicurezza mobile che proteggano senza soluzione di continuità i dispositivi dalle minacce informatiche avanzate di oggi e gli utenti dovrebbero fare attenzione a utilizzare solo le app degli app store ufficiali per ridurre al minimo il rischio.

Neatsun Ziv, VP Threat Prevention di Check Point Software.

Malware Mobile: i punti più importanti del report

Con la rapida digitalizzazione a causa della pandemia, il passaggio al server cloud, l’alto numero di smartphone connessi in rete e il passaggio al lavoro da remoto tutti noi diveniamo più vulnerabili. Nonostante le misure prese per assicurare di essere protetti in oggni momento i nuovi attacchi hanno riguardato una serie di exploit informatici su larga scala. Perchè molte aziende sono protette contro attacchi de seconda e terza generazione e la sicurezza informatica deve evolvere invece verso la quinta generazione per proteggere le aziende contro gli attacchi all’intera infrastruttura IT.

Andrea Biraghi – I Cyber attacchi di quinta generazione: il 2021 anno chiave
  • il 93% degli attacchi ha avuto origine in una rete di dispositivi, che tenta di ingannare gli utenti a installare un payload dannoso tramite siti Web o URL infetti o a rubare le credenziali degli utenti.
  • il 46% delle organizzazioni ha avuto almeno un dipendente che ha scaricato un’applicazione mobile dannosa che ha minacciato le reti e i dati della propria organizzazione nel 2020.
  • 4 cellulari su 10 a livello globale sono vulnerabili, quindi almeno il 40% dei dispositivi mobili del mondo che necessitano di patch urgenti.
  • I malware mobile sono in aumento: Check Point ha rilevato un aumento del 15% dell’attività trojan bancaria e le credenziali di mobile banking degli utenti sono a rischio di furto.
  • I gruppi APT prendono di mira i dispositivi mobili per spiare gli utenti e rubare dati sensibili

Leggi anche: Preparing for physical and cyber security convergence by Andrea Biraghi

Cyber Crime: l’ultimo Internet Crime report dell’FBI

Cosa rivela l’ultimo Cyber Crime report dell’FBI? Innanzitutto gli attacchi sono aumentati rispetto al 2019 anche se l’82% degli attacchi informatici si è rivelato infruttuso.

Tuttavia il danno finanziario e le perdite sono importanti. Inoltre viene rilevato che gli obiettivi più numerosi della criminalità informatica sono quelli diretti verso i più vulnerabili nella società: operatori medici e famiglie. In tutto ciò il phishing rimane un problema crescente, realtivamente alle vulnerabilità delle aziende e delle organizzazioni, che si riversano poi sugli utenti.

Le campagne phishing sono il mezzo più utilizzato per la maggior parte delle truffe via e-mail mascherate che manipolano i destinatari tramite la social engineering a condividere informazioni sensibili. L’utilizzo della firma digitale delle e-mail ha invece ridotto significativamente il rischio di phishing via e-mail.

L’Internet Crime Report 2020 include informazioni di circa 791.790 denunce di sospetta criminalità su Internet in USA – 300.000 denunce nel 2019 – con perdite superiori a $ 4,2 miliardi. In particolare, il 2020 ha visto l’emergere di truffe che sfruttano la pandemia di COVID-19. L’IC3 ha ricevuto oltre 28.500 reclami relativi al COVID-19, con truffatori rivolti sia alle aziende che ai privati.

Sicurezza informatica e Covid: durante la pandemia i Cyber criminali approfittano della nostre vulnerabilità, che non sono solo quelle informatiche ma sono quelle più umane, legate alle emozioni, alle paure vere e proprie.

Ci stiamo però adattando ad una nuova realtà, fatta anche di lavoro da casa dove abbiamo già visto, in altra sede, quali sono le sfide da sostenere per il solo smart working.

Andrea Biraghi – Sicurezza informatica e Covid: i cyber criminali approfittano delle nostre vulnerabilità

Cyber Crime: il report tra Covid, phishing e Ransomware

Il rapporto annuale che l’FBI analizza e condivide, riguarda le informazioni provenienti dalle denunce presentate per scopi investigativi e di intelligence, per le forze dell’ordine e soprattutto per la consapevolezza pubblica.

Tra i punti chiave: nel 2020 è iniziata la pandemia di Covid19 che ha cambiato letteralmente le vite di tutti a livello globale. I truffatori hanno così approfittato della pandemia colpendo aziende, privati e organizzazioni.

Il Cyber Crime ha colpito con tutti i mezzi: attraverso i social media, le e-mail o tle elefonate fingendo di essere un ente governativo. Il loro intento era quello di raccogliere informazioni personali o denaro illecito, anche tramite l’inzio delle vaccinazioni. Sono emerse quindi truffe che chiedevano alle persone di pagare di tasca propria per ricevere il vaccino o anticiparlo.

Benchè i cyber criminali utilizzino una varietà di tecniche per infettare le vittime con ransomware, i mezzi più comuni di infezione sono:
• Campagne di phishing via e-mail
• Vulnerabilità RDP (Remote Desktop Protocol)
• Vulnerabilità dei software

in una classifica dei primi tre reati segnalati dalle vittime nel 2020 vi sono: truffe di phishing, truffe di mancato pagamento / mancata consegna ed estorsione.

Leggi anche: Sicurezza informatica e smart working: le nuove sfide post Covid